Cherry's Portfolio~

Un San Valentino da sogno ♥

© Cherry

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    Accidenti.
    Il giorno più odioso dell'anno è arrivato, e io come al solito, mi faccio cogliere impreparata. Non so da che parte guardare per sfuggire a tutto quel rosa e a quei festoni a forma di cuore, non so dove andarmene per scansare smancerie e cioccolatini.
    Già, decisamente il giorno più brutto dell'anno.

    Sbuffai picchiando più volte la testa sul banco come per scacciare quel pensiero che mi avrebbe accompagnato per tutta la giornata. Come se non bastasse, in classe mia c'erano diverse coppiette che non esitavano a scambiarsi effusioni ad ogni cambio dell'ora. Si poteva sentire il mio brontolio fino al corridoio, ma presa com'ero dall'invidia per quegli innamorati non me ne resi conto fin quando una mano vellutata non mi picchiettò sulla spalla sinistra.

    Sakura...Guarda che il prof sta arrivando, se non la smetti farai un buco in quel banco!

    Roteai il capo verso quella vocetta delicata senza staccare la fronte dal banco, ormai era un capriccio il mio e dovevano attenersi al malumore giornaliero; nemmeno avvertii il lieve rossore che mi stavo procurando, ma intravidi una ciocca castana e un sorriso innocente.

    Non è giornata, credo che all'intervallo mi nasconderò in infermeria fino a fine lezione...E non mi chiamo Sakura, quando la smetterai con questa fissazione, sono una "ciliegia", non tutto l'albero!

    Va bene d'accordo come vuoi, "Cherry"! - si abbassò leggermente in avanti per virgolettare il mio nome rientrando quasi completamente nel mio campo visivo - Comunque non ti conviene defilarti, oggi arrivano le matricole universitarie per farci il discorso sull'orientamento, l'hai dimenticato? Sembravi cosi interessata fino a ieri!

    Ah vero, l'orientamento universitario... L'odio per San Valentino aveva momentaneamente adombrato le mie responsabilità verso la futura istruzione. Ok, non era esattamente il mio senso di responsabilità a smuovere il mio interesse quanto il fatto che ogni anno questi discorsi li tenevano i ragazzi più carini dell'Università di Tokyo e mi ero ripromessa di squadrarli uno ad uno.
    Se non altro avrò qualcosa di piacevole da ricordare in questa giornata. O almeno spero!
    Feci leva sul mento e vidi la mia amica sedersi al banco accanto al mio. Intanto la campanella era suonata e tutti stavano prendendo posto nel brusio generale. Sospirai guardando un punto a caso della lavagna perdendomi nuovamente tra le mie fantasie quando sentii tutti rialzarsi per dare il benvenuto al professore seguito a ruota dal previsto studente.
    Ero seduta in penultima fila, ragion per cui dovetti focalizzare un momento prima di distinguere i tratti familiari di quel ragazzo sorridente che attendeva di prendere parola all'introduzione del professore. Mi voltai stupita verso la mia compagna di banco:

    Ehi! Non mi avevi detto che veniva proprio tuo fratello! - ricevetti una smorfia divertita in risposta e non trattenni un sorriso gioioso, era impossibile avercela con lei - Sei terribile, Sayu.

    Sayu Yagami era la mia migliore amica sin dalle scuole medie, nonostante non ci vedessimo troppo spesso dopo le lezioni andavamo molto d'accordo. Lei era il mio esatto opposto: dolce ingenua, a volte un pò ficcanaso. Io più determinata e sveglia ma discreta in tutto ciò che facevo. Ci completavamo a vicenda, studiavamo insieme e ci confidavamo sui ragazzi. Per questo motivo sapeva esattamente che per suo fratello Light avevo una cotta sin dal primo anno di liceo ma non avevo mai avuto il coraggio di farmi avanti. Non ero mai stata intimidita dai ragazzi, per me maschi o femmine non facevano molta differenza, ma quel ragazzo aveva il potere di confondermi. Potevo trovarmici a tu per tu e fare scena muta fino alla fine dei tempi, probabilmente assumendo anche un'espressione ridicola in volto che mai avrei voluto rivedere.
    Ebbene si, innamorata del fratello della migliore amica...Che cliché.
    Light aveva preso la parola con la sua impeccabile parlantina: gesticolava poco e sorrideva ogni qual volta incrociava uno sguardo particolarmente interessato al suo discorso, la sua voce ipnotizzava, verosimilmente avrebbe incantato l'intera classe con il suo fascino. Nonostante io e Sayu fossimo molto amiche, non frequentavo molto casa Yagami, ragion per cui Light per me era maggiormente avvolto dall'abito che gli aveva cucito addosso la mia fantasia.

    ...sono attività facoltative che consiglierei ad alcuni di voi particolarmente predisposti alla letteratura, vero Cherry?

    Come risvegliata da un torpore sgranai gli occhi al sentire il mio nome uscire dalla sua bocca e scattai sull'attenti. Nel farlo feci involontariamente cadere l'astuccio con le penne che rotolarono sparpagliandosi sotto i banchi vicini. Non avevo sentito una sola parola del discorso di Light, persa com'ero nei suoi occhi e nella linea morbida dei suoi capelli e non sapevo se improvvisare una risposta a caso o sprofondare sotto terra con la scusa di raccogliere le mie cose. Completamente rossa in viso, propesi per la seconda opzione e mi abbassai col cuore che mi batteva a mille. Light doveva aver intuito il mio imbarazzo perchè subito riprese a parlare descrivendo le attività sportive e ricreative del campus, intanto Sayu si era abbassata con la scusa dell'aiutarmi a raccogliere le matite per chiedermi se ero ancora in me.

    Sayu...Non ho mai avuto chance con tuo fratello, carino e intelligente com'è senz'altro guarderà le sue colleghe di corso, o avrà chissà quante amichette a girargli intorno...Ma fantasticare mi bastava. Ora con questa figuraccia credo che nemmeno mi saluterà più.

    La campanella decretò l'intervallo e tutti uscirono fuori dall'aula. Potevo seguirli con lo sguardo dal vetro della finestra mentre passeggiavano in cortile o chiacchieravano tra loro. Sayu si era gentilmente offerta di andare a prendermi una bibita, cosi dopo aver salutato suo fratello era corsa in corridoio. Seguivo con lo sguardo il volo di un uccello fino a vederlo sparire tra gli alberi in lontananza quando una mano, con un tocco vellutato sulla mia spalla come il precedente, mi sorprese.

    Sayu - mi hai spaventata avrei voluto dire, ma mi morsi un labbro quando sul suo viso sovrapposi immediatamente quello di Light - Light! Scusami credevo fosse tua sorella di ritorno col mio tè...

    Light non disse niente, si limitò a sedersi sul banco e sorridermi. Pensai che quella fosse la mia occasione, se non di dichiararmi, quanto meno di scusarmi per il mio comportamento inebetito di poco prima.

    Ecco, io volevo dirti...Insomma, non mi aspettavo ci fossi tu stamattina, hai fatto un bel discorso, complimenti...Credo che col tuo carisma tu abbia invogliato mezza classe a seguirti a Tokyo, d'altra parte anche io...Cioè mi hai colpito molto, le tue parole mi hanno colpito, volevo dire questo ecco...

    Light si alzò dal banco avvicinandosi a me fino a distanziarmi a malapena di qualche centimetro, potevo sentire il suo profumo pericolosamente vicino. Distolsi lo sguardo cercando qualunque cosa per distrarmi e abbattere quel muro di timidezza che lui non faceva che accrescere col suo respiro.

    ..E cos'altro ti ha colpito Cherry-san? Solo il mio discorso?

    Tossii arrossendo sempre più secondo dopo secondo, iniziavo a pregare che Sayu entrasse in classe offrendoci un motivo di divagazione o perfino che le fondamenta della scuola annegassero nelle spire infernali pur di non proseguire in quella conversazione che mi avrebbe certamente compromesso un'altra volta.

    Non devi sentirti imbarazzata, oggi è un giorno come un altro. San Valentino è solo una festa commerciale che tenta di spillare soldi alle coppiette con il falso proposito di ricordare loro la promessa d'amore. Niente di più banale...

    Già...banale.
    Era quello che pensavo io, eppure dalle sue labbra usciva come un concetto cosi cinico, privo d'anima. Non era quello il Light che conoscevo, o meglio, che credevo di conoscere. Ma istintivamente gli sorrisi, avevo aggiunto un tassello al ritratto che ne avevo fatto e per me era una conquista. Evidentemente aveva compreso questo mio stato d'animo e mi sorrise a sua volta, ma con una punta di malizia che faticai a decifrare. E fu un attimo.
    Le sue labbra si posarono sulle mie mescolando una miriade di sensazioni e di sapori tali che sarebbe impossibile descrivere. Una manciata di secondi che sciolsero il mio corpo e fermarono il tempo: le sue mani cercavano le mie, il suo corpo mi spingeva verso l'armadietto alle nostre spalle, credetti di impazzire letteralmente.

    Oh Light...Io...Io Devo dirti una cosa...

    La sua franchezza nel parlare e nel modo di fare mi aveva messo cosi a mio agio da aver lasciato cadere ogni mia resistenza. Era il momento di ricambiarlo con altrettanta franchezza.

    Driiiiiiin

    La campanella squillò a lungo ma la ignorai. Ero decisa a parlare e confessarmi a lui ora più che mai.

    Ehi Cherry - la voce di Sayu mi interruppe. O almeno fu ciò che credetti io - Dai, l'intervallo è finito!

    Mi sollevai dal mio banco stiracchiandomi, mi guardai intorno smarrita, la classe era nel solito brusìo. Sayu fece la sua solita battuta sul mio nome, alcune coppiette scartavano cioccolatini sotto il banco. Mi strofinai gli occhi assonnata, e vagando nervosamente con lo sguardo tra le fisionomie dei miei compagni non trovai nessuna traccia di Light.
    Mi arresi all'evidenza della situazione e scarabocchiai disegnini sul quaderno mentre la mia amica mi guardava con aria interrogativa.
    Scivolai delusa sullo schienale della sedia di legno e seguii meccanicamente ogni lezione per il resto della giornata. Quando fummo finalmente liberi di andare mi concessi un sospiro lunghissimo: era stato un sogno...Solo un bellissimo sogno.
    Mi avviai verso l'uscita ma Sayu mi intercettò invitandomi a studiare da lei. Tentennai, ma quel sogno mi aveva lasciato l'amaro in bocca, avrei volentieri affogato i miei dispiaceri in un kilo di gelato alla crema!

    Andiamo, non essere pesante! C'è mio fratello a casa, potrebbe darci ripetizioni di matematica che ne pensi?

    Il mio cuore ebbe un sobbalzo. Abbracciai la mia amica e ci dirigemmo verso casa sua sullo sfondo di una freddo tramonto invernale.
    Forse, per quella volta, San Valentino non sarebbe stato tanto male...
     
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