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Capriccio di Natale

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    Titolo: Capriccio di Natale
    Autore: Cherry.
    Genere: sentimentale, commedia
    Data: 15/12/2014

    Ne avevano passate tante lei e Colin. Si erano conosciuti da giovanissimi e il loro rapporto di amicizia si era consolidato nel tempo lasciando il posto a un sentimento più dolce e maturo. Scarlett era una ragazza molto solare, chiacchierona, fantasiosa e determinata, tanto indecisa quanto disordinata, ma sempre gentile con tutti. Aveva lunghi capelli biondi e occhi verdi che ammaliavano più di mille parole. Colin invece era il suo esatto opposto, taciturno, riflessivo, pragmatico e risoluto, tanto svogliato quanto cocciuto ma molto protettivo verso chi amava davvero. Erano un mix perfetto insieme, l'uno compensava i difetti dell'altro ed era impossibile separarli. Quando Colin chiese la mano di Scarlett sembrava il compimento di una fiaba piena di avventure, avversità, lacrime, ma anche piena di gioie e teneri ricordi costruiti faticosamente. I loro amici avevano fatto il tifo per la loro storia sin dall'inizio e il loro supporto non era scemato negli anni seguenti, anzi, coglievano ogni possibile occasione per andarli a trovare e assistere ai loro teatrini.
    Anche perché, come diceva Colin, se fossero andati a trovarli per gustare i manicaretti di Scarlett, avrebbero tagliato i ponti alla prima occasione! E di solito, dopo questa battuta che ripeteva sistematicamente ad ogni ricorrenza, Scarlett gli lanciava contro uno straccio o un un guanto da forno. Colin era sempre stato fortunato ad essere bersagliato da oggetti simili perché la mira di Scarlett era migliore di quella di un cestista della NBA. Insomma l'effetto risata era ogni volta assicurato.

    Era la sera della Vigilia di Natale, durante una di queste cene con i vecchi amici, Scarlett si fece da parte e lasciò cucinare Colin con l'approvazione di tutti. « Che razza di amici che mi ritrovo! » esordì la ragazza togliendosi il grembiule bianco e lanciandolo sulla sedia più vicina. « Posso almeno infornare i biscotti o avete da ridire anche su quelli?! » chiese sarcastica cercando la presina da forno e impugnando il vassoio pieno di biscotti alla marmellata e al cioccolato, di tutte le forme tipicamente natalizie: la sua amica Talina rise di gusto ma si precipitò subito ad aiutare Scarlett ad apparecchiare la tavola, infatti, nonstante fosse un disastro ai fornelli, la bionda pasticcera aveva sempre avuto un tocco speciale per torte e biscotti.

    « Mamma, mamma, posso averne uno? » d'un tratto una vocina squillante irruppe nella cucina. Gli ospiti si voltarono verso la fonte di quell'acuto dolce e pungente allo stesso tempo e lo trovarono in una adorabile versione di Scarlett in miniatura. La contemplarono in silenzio fin quando non ricevette risposta.
    « Non ancora piccola » disse Scarlett controllando la teglia nera « Dopo cena potrai averne quanti ne vuoi, se fai la brava. »
    La piccola aiutante di Babbo Natale era Meg, una tenerissima bambina di 5 anni, dal viso paffutello e avvolta in un caldo vestitino rosso fuoco, con due treccine bionde che le incorniciavano il viso: la piccola aggrottò subito la fronte sbuffando vistosamente. « Uffa non è giusto! » aggiunse incrociando le braccia al petto « Papà mi vuole più bene! » e dopo una smorfia corse via dalla cucina.
    Scarlett sospirò rivolgendosi all'amica: « Hai visto? Dicono che sia la mia fotocopia, ma non appena apre bocca diventa Colin in tutto e per tutto. » Talina scoppiò a ridere, l'espressività di quella bambina effettivamente era disarmante. « Cocciuta e dispettosa come lui! » aggiunse mentre era intenta ad accendere le candele dorate da mettere a centrotavola.
    Quando la cena fu pronta, Scarlett chiamò a tavola Meg che nel frattempo si era nascosta da qualche parte in casa.
    Controllò dappertutto ma non riusciva a capire quella peste dove fosse, rifece il giro della grande casa almeno due volte, aprendo cesti e sgabuzzini, ma niente.
    « Meg ti ho detto di venire a tavola prima che si freddi tutto! »
    Nessuna risposta. Quella bambina era davvero ostinata. O magari era solo una perfezionista del gioco del nascondino, proprio come lei da piccola.
    In quel momento si pentì amaramente di aver comprato una casa tanto grande, con fin troppi posti in cui potersi nascondere. Sari, poi, era così piccola che avrebbe potuto infilarsi ovunque.
    « Ragazze, allora? Questi tra poco mordono pure il tavolo! » proruppe Colin dal piano inferiore che stava per fare capolino dalle scale.
    Scarlett si mordicchiò il labbro inferiore, cercando di ragionare. Non era il caso di tardare ancora per la cena, decise perciò di giocarsi il suo asso nella manica. Scese le scale a due a due, travolgendo letteralmente il poverino.
    « Meg si è nascosta di nuovo e non c'è verso di farla uscire! Fa qualcosa, io sono stanca per assecondare i suoi capricci. »
    «Okay, va bene, ho capito!» sbuffò lui, salendo in modo seccato le scale e borbottando qualcosa circa l'appetito da orso che aveva lui.
    « Non lamentarti! Non avrebbe questo caratteraccio se non fosse anche tua figlia!» replicò lei pur non avendo sentito una parola di quel che dicesse Colin ormai al piano superiore.

    In un primo momento non si capì come fece Colin a convincerla ad uscire allo scoperto, dal momento che mezzo minuto dopo, padre e figlia scesero mano nella mano le scale con massima tranquillità e lanciando linguacce alla mamma perplessa.
    « Ta-dan! » cantilenò Meg, allargando le braccia. Entrambi si sedettero a tavola nel vociare collettivo, ma sulle labbra del giovane marito si dipinse un sorriso sornione, e questo non sfuggì a Scarlett che gli si avvicinò sottovoce: « Le hai promesso un regalo, vero? ». Colin si limitò a tossire chiedendo ai commensali come fosse la pasta e questo bastò alla ragazza, che sospirò scuotendo la testa. D'altronde il marito sorrideva più spesso da quando la conosceva, e di questo lei ne era immensamente orgogliosa, consapevole che fosse soprattutto merito suo e della bambina. Bambina che, per inciso, non aveva nemmeno finito il primo piatto che cominciò a chiedere curiosa:
    « Mamma, papà ha detto che mi compra quella bambola che mi piace tanto, ma non è Babbo Natale che porta i regali?»
    La domanda lasciò spiazzati i due, che smisero di mangiare per dedicarsi a quella domanda che speravano arrivasse più in là.
    Colin scosse la testa nel suo solito pragmatismo.
    « Piccola, Babbo Natale non… »
    « Zitto! » lo stoppò Scarlett, frapponendo un braccio tra i due.
    Colin la guardò stupito, pensando che fosse la cosa più naturale del mondo rispondere in modo razionale alle domanda di un bambino, ma Scarlett la pensava diversamente. Lo attirò a sé, parlandogli all'orecchio incuriosendo gli amici che a quanto sembrava, erano più interessati all'epilogo di quella situazione che alla vinaigrette di Colin .
    « Amore, ha solo cinque anni... » bisbigliò « Non credi sia ancora piccola?»
    « Beh io non ho mai creduto in Babbo Natale, e poi bisogna sempre dire la verità, anche ai bambini.»
    Il suo tono era pacato ma la ragazza rispose con una smorfia di disapprovazione.
    « È un caso diverso. Nessuno la prenderà in giro solo per aver creduto in Babbo Natale, da bambina. Senza contare il fatto che anche a te sarebbe piaciuto crederci da piccolo, mi sbaglio? Ne abbiamo già parlato Colin, per favore! »
    Lui sospirò, persuaso nuovamente da quello sguardo da cerbiatta che amava sopra ogni dire.
    « Va bene, ok! Ma solo fino a sei anni » aggiunse per non darsi sconfitto davanti agli amici che intanto ridacchiavano preparando un brindisi.
    « Dieci! » - « Sette! » - « Otto! » conclusero all'unisono.
    Nel frattempo la bambina li guardava, confusa.
    « Papà » riprese, strattonandogli la camicia: « Babbo Natale “non”…? »
    Dopo qualche secondo di silenzio, Colin si avvicinò al viso roseo della figlia per poterla guardare meglio negli occhi: « Babbo Natale non è il solo a poter portare i regali, per Natale... Per cui ne avrai uno anche da noi »
    « Che bello! » urlò la bambina, abbracciandolo felice e riprendendo a mangiare con un certo gusto. I due si gettarono un’occhiata d’intesa, sorridendo compiaciuti.
    Essere genitori non era facile, ma bastava raggiungere il giusto compromesso. E questo fu il tema del brindisi a base di Vinoh! prima che Scarlett concludesse con un minatorio: « Adesso mangiamo o infilo voi nel forno anziché i prossimi biscotti! »

    Edited by Cherry. - 18/12/2014, 02:23
     
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